

La battaglia di Francavilla del 20-21 giugno 1719 è collocata nella guerra della Quadruplice Alleanza che durò dalla fine del 1717 all'inizio del 1720 e fu uno dei primi esempi di integrazione fra attività diplomatica e guerra in Europa. Fu una grande Battaglia tra l’impero di Spagna con le milizie popolari francavillesi e dei comuni della Valle Alcantara contro l’impero Austriaco e i regni di: Inghilterra, Francia, Paesi Bassi, Savoia. Nel corso del 1719, e dopo la battaglia di Francavilla, l’Austria riuscì a riconquistare la Sicilia. Essendosi Eugenio di Savoia rifiutato di assumere il comando delle truppe austriache nell’isola, questo fu affidato a Claudio Florimondo d’Argenteau, conte di Mercy. Egli assalì senza risultati la città

siciliana di Francavilla, dove in quel giorno gli imperiali e alleati persero 6.000 uomini (quasi un terzo dei 21.000 che componevano il loro esercito) in una battaglia contro 29.000 spagnoli (che ebbero 2.000 morti e feriti). Dopo alcuni giorni della battaglia esercito spagnolo prende la fuga verso Messina e infine a Palermo dove si sospesero le ostilità con la convenzione di Palermo a seguito del trattato dell’Aia del 20 febbraio 1720. La Sicilia entrò in possesso austriaco, in cambio della Sardegna a Eugenio di Savoia, e unita al regno di Napoli.